Persano nel Cuore all’Abbazia di Farfa e al Centro Militare di Equitazione di Montelibretti

Testo e foto di Fausto Bolinesi

La visita a Museo del Silenzio di Fara in Sabina prometteva di catapultarci “in una dimensione senza unità di misura, né di tempo, né di spazio”. E la promessa è stata mantenuta al tal punto che non lo abbiamo visto. Non perché fosse in una dimensione spazio-temporale diversa dalla nostra, ma per un malinteso con la guida che avrebbe dovuto accompagnarci. Conoscendo la precisione, la pignoleria quasi maniacale e l’esperienza acquisita in tanti anni da Maria Rosaria Cusati, responsabile organizzatrice delle escursioni della nostra Associazione, siamo certi che, se malinteso c’è stato, non è dipeso da lei. Questo è stato il più grave dei contrattempi che hanno caratterizzato una giornata in cui, diversamente dalle precedenti, non tutto è sempre filato liscio. Il bilancio è comunque positivo: sia perché abbiamo scoperto, o riscoperto, angoli e monumenti belli, suggestivi e ricchi di storia del nostro maltrattato Paese, sia perché visitare la Scuola Militare di Equitazione di Montelibretti, per molti di noi ha significato rivivere per qualche ora a Persano. Nelle scuderie in cui i cavalli nei loro box sembravano aspettarci per farsi accarezzare, infatti, abbiamo letteralmente respirato la stessa aria di quando bambini o ragazzi, ci recavamo nei “capannoni” dove erano tenuti i cavalli. Abbiamo trovato la tenuta di Montelibretti più bella e più grande di quanto immaginassimo e siamo molto contenti, noi che abbiamo vissuto il crepuscolo di Persano come Centro Rifornimento Quadrupedi, di sapere che l’attuale comando militare è impegnato a dare a Montelibretti l’importanza che merita. Ringraziamo per l’ospitalità il Colonnello Fedele e per la cortese disponibilità a farci da guida, il capitano Napoli. Ma il motivo più importante per cui consideriamo la giornata positiva, analogamente a quanto è avvenuto durante le precedenti escursioni, è stata l’occasione per stringere nuove amicizie e ritrovarne o consolidarne antiche. Come abbiamo già avuto modo di ribadire, ad ogni nuova iniziativa, la famiglia di “Persano nel Cuore” diventa sempre più grande e più ricca di cultura e di umanità. Grazie, dunque, a tutti gli amici che hanno partecipato e un cordiale e sincero benvenuto ai nuovi con i quali, siamo certi, condivideremo molte giornate interessanti e momenti sereni.

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L’intero gruppo (o quasi)

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Gruppo di parenti in un esterno…

Antonino Gallotta, archivio vivente di tutte le vicende che riguardano il cavallo Persano e la storia che ruota intorno ad esso, ci ha inviato questo breve ma interessante commento.

Anche se per poche ore la visita alla Scuola Militare Italiana di Equitazione di Montelibretti ci ha fatto rivivere le sensazioni legate al rapporto uomo – cavallo – scuderia. Tra i cavalli nei box alcuni riportavano nomi ritrovati tra le pieghe dell’albero genealogico del ” Persano “, rinforzato dai segni dei mantelli della razza. Tra di noi abbiamo ricordato gli eventi più sentiti, scaturiti dalla vitalità del nostro villaggio, sulla scorta dell’allevamento del cavallo. Immersi nelle strutture dell’elegante complesso ” Nasello Italico “, dal nome del potente grigio nato in Toscana da un mix di sangue alquanto azzardato (lipizzano su fattrice derivata maremmana), sotto la sella del Maggiore di origine napoletana Ferdinando Filipponi, vincente in numerosi concorsi sino alle Olimpiadi del 1936, abbiamo respirato anche i fumi del fieno maggengo misto alle erbe della campagna romana. Poche gare vinsero i tedeschi negli anni dal 1926 al 1939. Infatti chiamavano Nasello ” Re delle barriere “. La visita alle altre strutture ci ha mostrato aspetti interessanti , proiettando l’utilizzo moderno del cavallo nelle dimensioni richieste alle soglie del 3° millennio.

Author: Fausto Bolinesi

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