Il Generale di Cavalleria Tommaso Lequio di Assaba, a Persano, nei ricordi di Antonino Gallotta.

Testo di Antonino Gallotta

Il castello di Sermoneta dei conti Caetani,  in qualche modo ha a che fare con Persano. I conti, infatti, erano anche allevatori di cavalli.  Avevano anche un Persano famoso, di nome Giacobello, di cui Alduino Ventimiglia  ha  soggetti in discendenza. Fra lˇaltro apparteneva all’allevamento  il famoso buttero Agostino che sconfisse Buffalo Bill nelle gare a domare i puledri, che non avevano mai avuto la sella. In proposito riprendiamo quanto Antonino Gallotta ha scritto tempo fa per periodico di equitazione.

Giovanni Gallotta, classe 04/1911, mio padre, già dipendente del Centro Rifornimento Quadrupedi di Persano, va soldato di leva nel 1932. Dapprima al Reggimento “Milano”, poi al Reggimento di stanza a Firenze e in ultimo ai Cavalleggeri Aosta di Napoli.

Quasi alla fine del periodo di leva si era sparsa la voce che una importante delegazione di Ufficiali avrebbe fatto visita alla caserma di Napoli, con l’intento di assistere ad una ripresa in maneggio dei soldati congedanti. li Capitano Linguiti si raccomandò con tutti , ordinando precisione ed ordine nei passaggi della ripresa stessa. Giovanni, che di solito era il capo della ripresa, ebbe l’incarico di montare un giovane soggetto maremmano, dell’allevamento Caetani di Sermoneta. Riporto le notizie datemi dal Mar. Antonucci, che da terra dava impulso alle evoluzioni. Durò circa un’ora, con piena soddisfazione degli Ufficiali osservatori, fra i quali l’allora Capitano Lequio.

Nel pomeriggio il Capitano Lequio fa richiesta al Comandante di trasferire il soldato capo-ripresa presso di lui a Roma. Gli rispondono che è già in lista di congedo. Dopo vari contatti , alla fine della leva, mio padre non riprende il servizio a Persano, ma va a Roma ad occuparsi dei cavalli dell’ormai Maggiore Lequio, seguendolo in tutti i campi di gara, anche all’estero, per circa 2 anni. li periodo l’ho verificato sfogliando lo stato di servizio, in quanto dipendente del Ministero Difesa  Esercito.

Dopo ritorna a Persano, pago dell’esperienza fatta, dai contenuti umani e lavorativi di eccezionale spessore. Nelle poche rievocazioni familiari affermava che il Generale, essendo un talento naturale non amava il campo prova. Montava a cavallo poco prima del suono della campana a compiere i percorsi che tutti seguivano. Quando divenne Capo Ispettore della Sezione Ippica veniva spesso a Persano. Mio padre gli preparava un cavallo di servizio a andavano a caccia nella tenuta militare.

Mia madre, che ha 96 anni ed è di lucida memoria, ricorda bene la signora Lequio, la contessa siciliana Donna Felicia Santo Stefano Della Corda, con la figlia Luisa Romana. Si intratteneva amabilmente con le donne di Persano, ad osservare i lavori domestici, in particolare la lavorazione del pane, pratica allora eseguita in comunità presso una struttura all’aperto, e il lavaggio della biancheria eseguita al fiume Sele. Nell’archivio di famiglia ho le foto che il Generale spediva a mio padre, in sella a Trebecco. a Fallistra, a Nereide e gli appunti legati all’attività dell’allevamento di stato, nonché un encomio solenne per la vittoria riportata da Giovanni nel 1937 al premio allevamento a Roma, in sella allo stallone Barbaresco, nato nel 1933 nei pascoli di Persano.

  

Author: Fausto Bolinesi

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