Alla scoperta del cuore nobile e antico di Salerno

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Testo e foto di Fausto Bolinesi

Sapere che ci avrebbe guidato nella scoperta della Salerno normanna e longobarda Felice Pastore, presidente del Gruppo Archeologico Salernitano, era già di per sé una garanzia. Tuttavia, accanto alla soddisfazione mista all’orgoglio e a un pizzico di vanità che l’avere a disposizione una tale guida ci procurava, c’era il timore, seppure remoto, che abituati alle guide professioniste, alla fine non saremmo stati contenti. E invece Felice si è dimostrato professionale come una guida professionista, ma grazie alla sua profonda cultura e conoscenza della storia e dell’arte a alla sua naturale semplicità, la sua spiegazione, priva di ogni connotazione noiosa o pedante, si è trasformata in un racconto avvincente: un vero tuffo nel passato che ci ha fatto rivivere la Salerno medievale facendocela letteralmente scoprire ancora presente in alcuni angoli della città. Una città in cui ci ripromettiamo di tornare con la stessa guida anche perché non siamo riusciti, per motivi di tempo, a visitare la Cattedrale di San Matteo. Non perché fossimo arrivati tardi: la ormai mitica precisione nella tempistica delle gite che organizza la nostra insostituibile Maria Rosaria Cusati anche questa volta ha fatto sì che una Salerno soleggiata e limpida ci vedesse addirittura in anticipo all’appuntamento sotto i portici del Palazzo di città presso cui il pullman ci ha lasciati, tanto che ci siamo permessi una visita fuori programma alla Villa comunale. La sosta per il pranzo a Villa Amelia, per l’occasione messa a disposizione tutta per noi, ha confermato, anzi ha superato, quanto di buono già ci aveva offerto in una precedente occasione: un ambiente elegante, arredato con gusto, luminoso che evidentemente ispira lo chef Paolo che, dopo gli antipasti e gli eccellenti “paccheri” del primo, si è letteralmente superato preparando un arrosto che resterà a lungo tra i più felici ricordi delle nostre papille gustative. Come felice e sereno resta il ricordo di una giornata trascorsa fra amici che diventano sempre più tali. Una giornata bella anche perché arricchita da coloro i quali si sono aggiunti alla famiglia di “Persano nel Cuore” più di recente e che sono già nostri amici.

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Author: Fausto Bolinesi

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